XLGIORNALE intervista Andrea Bruciati, direttore delle Ville tiburtine. Diverse le tematiche affrontate: la questione dell’accorpamento del Turismo al Mibac, l’importanza di interagire con le istituzioni locali e rivolgere con sempre maggior vigore l’attenzione dell’accoglienza anche oltre confine
Spostare il turismo dal Ministero dei Beni culturali è stato un errore?
L’accorpamento del Turismo al Mibac valorizza ed esprime al massimo le potenzialità di quello che giustamente è stato definito il ministero economico più importante del Paese, con risultati importanti in termini di riacquistata forza e autorevolezza nei confronti del settore. Ciò non toglie che il turismo sia un fenomeno complesso che necessita di articolate sinergie sul piano istituzionale ed economico.
“Il turismo è la più grande industria del futuro, uno dei prodotti più importanti della globalizzazione. La popolazione mondiale si sposterà sempre di piu’ e sono certo che tutti i Paesi si dovranno preparare a ospitare questi cittadini temporanei e decidere il perche’devono venire a visitarci”. Lo ha detto il presidente della Camera di Commercio di Roma e di Unioncamere Lazio, Lorenzo Tagliavanti. Cosa ne pensa?
Sarebbe interessante trovare una strategia coordinata, un’azione di governo unitaria per regolare, integrare e rafforzare i comparti culturali ed economici più significativi del Paese. L’eccellenza da coltivare in casa è da spingere oltreconfine, con sempre maggior vigore.
Un bilancio dell’iniziativa del Salone mondiale dei siti e città patrimonio Unesco, svoltosi qualche giorno fa a Roma.
L’iniziativa ha inteso posizionarsi quale tappa di un percorso per e con gli attori degli ecosistemi che ruotano attorno ai siti UNESCO. Sono stati elaborati spunti per rinnovati modelli di management, nonché per una valorizzazione efficace e una promozione sostenibile del patrimonio culturale, in chiave di crescita dell’economia del turismo. L’occasione è stata propizia per favorire il networking tra persone, istituzioni e operatori del settore.
I siti come Villa d’Este, Villa Adriana e Santuario di Ercole Vincitore sono una risorsa potente per lo sviluppo locale: come rafforzare ancor di più il vincolo con la città e con i cittadini?
L’Istituto rappresenta un laboratorio aperto alle necessità della comunità e alle proposte del mondo scientifico e culturale, promuove lo sviluppo sostenibile del territorio e il recupero dei suoi valori. Da una parte si intende tutelare e promuovere un ecosistema irripetibile, dall’altra collaborare con le strutture sociali ed educative della zona per sviluppare proposte capaci di rappresentare, oltre che di accogliere, la comunità locale. Tra le iniziative da segnalare, quella relativa all’ingresso gratuito riservato ai cittadini di Tivoli e dei comuni limitrofi (Castel Madama, Guidonia Montecelio, Marcellina, San Polo dei Cavalieri, San Gregorio da Sassola, Vicovaro, ad eccezione di Roma) ogni lunedì, a partire dalle ore 14.00.
È a conoscenza delle Reti di impresa che si stanno muovendo in città per dare un contributo in termini di arredo urbano, servizi ma anche di turismo?
Siamo in continuo contatto con il territorio, le istituzioni locali e regionali, le aziende che operano in questa compagine, per costruire un’esperienza culturale e turistica integrata, in particolare nei settori dell’accoglienza e del trasporto
Ci vuol dare qualche dato di afflusso di visitatori…
Abbiamo un pubblico numericamente consistente e in crescita 707.723 visitatori nel 2017, 726.323 visitatori nel 2018.
A che punto sono i progetti di api all’Ercole Vincitore, pecore a Villa Adriana e più in generale i progetti sul patrimonio naturalistico delle ville?
Sono progetti in essere e in divenire che danno luogo a manifestazioni molto apprezzate dal pubblico quali Le vigne del Cardinale e Tivolio. Ormai entrate tra i nostri appuntamenti ricorrenti, tali iniziative danno pubblico rilievo al recupero delle vigne degli Orti Estensi e dell’uliveto di Villa Adriana, cui l’Istituto lavora costantemente.
Nel numero del 12 settembre di XLGIORNALE abbiamo pubblicato una lettera molto critica dal Museo didattico del Libro Antico.
Le Villae nell’ambito dell’attività istituzionale espliciteranno la propria posizione con un comunicato di ampio respiro.
Mostre ed iniziative culturali per il futuro?
La nostra volontà è quella di costruire proposte culturali che si configurino quale contributo significativo a servizio del bene comune non solo per la città di Tivoli, ma per un ampio pubblico. Nell’immediato futuro è in programma il Villae Film Festival, una rassegna dedicata ai rapporti tra il cinema e le arti visive. A seguire, altre importanti iniziative, che riuniranno in un percorso variegato ma coerente tutta una serie di suggestioni provenienti dai diversi ambiti culturali, nonché dal nostro stesso Ministero d’appartenenza.
Festival, rassegne, eventi: come sta progettando iniziativi simili, in proprio oppure con la collaborazione di enti locali e regionali?
Un evento deve favorire la crescita e la promozione socio-culturale, la valorizzazione territoriale e lo sviluppo turistico, la conoscenza e la promozione dell’immagine di un territorio. Un evento può generare quindi un impatto di natura socio-culturale, ambientale, economica, di marketing e politico (riferiti cioè alla consapevolezza e al senso di appartenenza e di orgoglio della comunità). La sinergia con il MIBACT, la Regione Lazio e gli Enti locali è molto importante per ottimizzare i risultati.
(L’intervista è del 29 ottobre a cura di Piergiorgio Monaco/XLGIORNALE)