«Villa d’Este è un dispositivo visivo complesso e stratificato. L’arte contemporanea sceglie di esprimersi anche con il lessico del linguaggio cinematografico; le Villae si propongono così come luogo di nuove socialità, narrazioni e sperimentazioni. Il nostro è un programma ricchissimo e multiforme per fare il punto sullo stato dell’arte visiva in movimento, indagarne i codici attraverso molteplici forme e contaminazioni ed evidenziarne pertanto la relazione con la settima arte. Le suggestioni e i sogni di oggi incontrano i miti e le leggende che artisti di secoli fa illustrarono sulle pareti e le volte dei grandiosi saloni di Ippolito d’Este», ha commentato Bruciati.
Il programma di Villae Film Festival 2019
Tutte le proiezioni saranno anticipate da incontri con registi, critici e curatori, per esplorare il linguaggio dell’immagine in movimento, coglierne le suggestioni e restituirne la complessità in un mondo in continua evoluzione.
Il 2 dicembre, alle 19, la rassegna si aprirà con Middle of Beyond, film dell’artista Keren Cytter che, mescolando fiction, animazione e videoclip, racconta la vicenda di Mate, trentenne che vuole essere poeta in un mondo dominato dai social. La proiezione sarà presentata dalla stessa Cytter e dall’attore e performer Fabian Stumm, oltre che del critico d’arte Antonio Grulli.
La rassegna proseguirà poi nei giorni successivi con altri cinque film realizzati da registi che usano anche i linguaggi dell’arte visiva, come Julian Schnabel e Shirin Neshat.Tutti i film saranno preceduti da Villa d’Este negli archivi del Luce, un viaggio nel tempo attraverso i materiali conservati all’Archivio Luce. Il connubio arte e cinema è il tema ispiratore anche dell’evento conclusivo: l’omaggio, con la proiezione di Giulietta degli Spiriti, a Federico Fellini, il grande disegnatore prima ancora che regista, di cui ricorrerà, nel 2020, il centenario della nascita e la cui arte ha parlato a tutto il mondo.Il film sarà preceduto da un contributo realizzato in collaborazione con l’Istituto Luce Cinecittà, Federico Fellini in frames.