Fino al 19 aprile nelle sale di Villa d’Este a Tivoli si potrà vedere la mostra “Le Ossa della Madre” dell’artista Nicola Samorì (Forlì, 1977). L’intervento, organizzato con la Galleria Monitor (Roma, Lisbona, Pereto), scaturisce da Level 0, format di ArtVerona che ogni anno si dimostra importante opportunità di collaborazione tra musei, artisti contemporanei e gallerie. In tale occasione il direttore delle VILLÆ Andrea Bruciati ha invitato Nicola Samorì a confrontarsi con le suggestioni della dimora di Ippolito d’Este. Un lapidario, quasi una pinacoteca orizzontale, si unisce idealmente alle decorazioni che rivestono interamente le pareti delle sale di Villa d’Este, costituendone un’estensione minerale che assume le “deformità” della pietra per farne il generatore della narrazione pittorica. Si tratta di un’inedita e vasta presentazione di pietre con una alternanza continua di onici, marmi e brecce, dipinti oppure lasciati al grezzo, che custodiscono sulla loro superficie un campionario di geodi, di fessure e di passaggi repentini di tono.
La pietra di scarto diventa la pagina dove si aprono segni guida, quasi una dittatura della lastra che, dopo essere stata scelta, “sceglie” a sua volta l’immagine adatta ad interagire con la sua malformazione. Nel Salone della Fontana, dove al Convito degli Dei dipinto sulla volta fa da contraltare a terra una sequenza di ventiquattro pietre dipinte poste specularmente allo schema dell’affresco, quattro busti marmorei sono collocati in alto entro le nicchie sopra le porte. Si tratta di volti apparentemente perfetti e levigati conformemente alla tradizione della grande statuaria, ma che a un secondo sguardo rivelano anch’essi ferite e mutilazioni, ora negli occhi (Lucìa), ora nella fronte e nel naso (Cunea); omaggio e al contempo provocazione nei confronti del busto antico, le quattro teste alterano i nostri metodi percettivi evidenziando nella materia sfregi che in realtà sono solo un modo differente di portare a compimento l’immagine. “Inedite realizzazioni di artisti giungono nei fecondi spazi delle VILLÆ – prosegue il direttore Andrea Bruciati – tra questi Nicola Samorì. Il suo lavoro si manifesta come una rivelazione, un’apparizione nel cuore della pietra. Proprio da questo spirito nasce la potente fascinazione di Villa d’Este, per chi ammirando la bellezza sublime, frutto dell’ingegno umano che modella la natura, apre la mente a insolite vie di comprensione, nella speranza ambiziosa di comprenderne il segreto e il misterioso messaggio”.
L’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este e la Galleria Monitor stanno organizzando infine tre appuntamenti di approfondimento dei temi espositivi con personaggi di spicco della critica d’arte e del contemporaneo in Italia, Davide Ferri, Francesco Paolo Del Re e Anton Giulio Onofri. Gli incontri, oggetto di comunicazione dedicata per il prestigio delle personalità coinvolte e l’importanza dei contenuti, sono fruibili con titolo d’accesso a Villa d’Este.
Biglietto di ingresso: Villa d’Este con mostra, € 13 Villa d’Este + Santuario di Ercole Vincitore, € 15 VILLAE PASS 3 giorni, 25 euro VILLAE 365 abbonamento annuale individuale (50 euro), giovani 18 – 25 anni (10 euro), pubblico di prossimità (residenti tiburtini, 30 euro).